PAC post 2013: preoccupazione della cooperazione agroalimentare per contenuti relazione Dess (PPE)

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14 marzo 2011

Le organizzazioni della cooperazione agroalimentare italiana Fedagri-confcooperative, Legacoop agroalimentare e Agci agrital, hanno inviato al presidente della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale del Parlamento europeo, Paolo De Castro, i propri emendamenti alla bozza di proposta di relazione del parlamento europeo, circolata nei giorni scorsi, sulla riforma pac post 2013, a firma del relatore tedesco Albert Dess (ppe). "La relazione - dichiarano Maurizio Gardini, Giovanni Luppi e Giampaolo Buonfiglio, presidenti rispettivamente di fedagri-confcooperative, legacoop agroalimentare e agci agrital - non affronta punti fondamentali come la distribuzione delle risorse tra paesi, soffermandosi invece, anche in modo contraddittorio, su aspetti particolari come i registri delle carni bovine compilati a mano per il settore zootecnico, o la richiesta di abolizione di taluni interventi non ben precisati per il settore ortofrutticolo". "Pur sostenendo di accogliere gli orientamenti della Comunicazione della Commissione - sottolineano i presidenti - questo testo finisce nella pratica per disattenderne i principi piu' importanti come la strutturazione dei pagamenti diretti, che secondo Dess dovrebbero passare immediatamente al sistema della regionalizzazione, come ad esempio accade in Germania fin dal 2004, e la definizione di agricoltore attivo, categoria in cui si farebbe rientrare tutti quelli esistenti". "Resta vaga - affermano Gardini, Luppi e Buonfiglio - anche la questione relativa agli impegni ambientali e alla condizionalita', che in un passaggio della relazione sembrano riguardare il primo pilastro, mentre in punto successivo sembrerebbero dover essere finanziati dal secondo". "Siamo molto preoccupati - sostengono i presidenti delle tre centrali - perche' questa e' la prima grande riforma che affronteremo con il sistema della codecisione e se queste sono le premesse, non si prospetta nulla di positivo all'orizzonte. il nuovo ruolo assunto dal Parlamento europeo impone concretezza ed autorevolezza, e non ci sembra di poterle riscontrare da questo documento". "Cosa ancora piu' grave - aggiungono - e' che in tutta la relazione non vi sia traccia di una proposta in direzione della premialita' dell'aggregazione dell'offerta. Con questo orientamento la pac sara' ancora una volta una politica conservatrice, in cui il mercato rimarra' il grande assente". "Per questo - concludono gardini, luppi e buonfiglio - abbiamo deciso di intraprendere questa azione presso il parlamento europeo, coordinandoci con la cooperazione di spagna e francia. Ora facciamo appello alla competenza del presidente della commissione de castro e a tutti i parlamentari italiani spagnoli e francesi, affinche' la relazione finale tenga conto dell'esigenza dell'europa mediterranea e non solo di quella continentale".




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