LUPPI: BENE LA COMMISSIONE EUROPEA SUGLI OGM, ITALIA LIBERA DI ESCLUDERLI. IL PRESIDENTE DI LEGACOOP AGROALIMENTARE SOTTOLINEA L’ALLARME PER LE AGEVOLAZIONI CONTRIBUTIVE PER LE ZONE MONTANE E SVANTAGGIATE: GRAVI DANNI SE NON VERRANNO CONFERMATE PER TUTTO IL 2010.

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15 luglio 2010

«La decisione, assunta ieri dalla Commissione europea di riconoscere agli stati membri la scelta di consentire o vietare la coltivazione di piante geneticamente modificate rappresenta una notizia positiva e in linea con quanto anche da noi auspicato. L’Italia – è il commento del presidente di Legacoop Agroalimentare, Giovanni Luppi – potrà così continuare a garantire l’alta qualità delle proprie produzioni, libere da organismi geneticamente modificati. La decisione della Commissione costituisce una novità particolarmente significativa, che va accolta con soddisfazione».

Luppi, tuttavia, ricorda che sono numerosi i temi in agenda che richiedono decisioni urgenti, anche a livello nazionale.

«In questi giorni – ha osservato Luppi – si parla molto del rinvio del pagamento delle multe sulle quote latte, rispetto al quale ribadiamo la nostra contrarietà, quasi fosse l'unico problema dell'agricoltura e degli agricoltori. Si parla poco o niente di questioni e di problemi urgenti, quale la scadenza a fine luglio degli sgravi contributivi per le zone montane e svantaggiate».

Va ricordato che gli sgravi contributivi erano stati assicurati fino al 31 luglio dalla Finanziaria varata lo scorso anno con un impegno a trovare successivamente le risorse per coprire tutto il 2010.

«L’agricoltura italiana è in difficoltà, i margini di guadagno diminuiscono fino ad azzerarsi e sempre più spesso si assiste alla chiusura delle aziende agricole – ha ricordato Luppi –. Non si può andare avanti di proroga in proroga, decidendo all’ultimo istante. Non si può fare impresa senza certezze. Chiediamo al Governo, così come hanno fatto le forze politiche di maggioranza e di opposizione in Commissione Agricoltura, di assicurare gli sgravi contributivi almeno fino alla fine del 2010 e di utilizzare i prossimi mesi per trovare una soluzione concordata che offra una prospettiva di sviluppo certa per chi opera in queste aree».

Roma, 14 luglio 2010




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