Venchiaredo: il caseificio dall’orlo del fallimento a leader nazionale di mercato

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10 maggio 2010

Unitarietà all’inizio di un percorso, da tutti immaginato impraticabile,ma coronato da successo, e unitarietà nuovamente oggi alla fine del tunnel,per trasferire gli insegnamenti alle istituzioni e al tessuto cooperativo. Il risanamento del caseificio Venchiaredo e il ruolo rilancio in un mercato internazionale valgono come esempio di come il sistema cooperativo, quando vuole, è in grado di superare gravi difficoltà e risultare vincente.
Questo messaggio ha attraversato tutti gli interventi di prestigio durante la tavola rotonda organizzata in occasione dell’assemblea dei soci della Venchiaredo Spa, il caseificio di Ramuscello di Sesto al Reghena che da una situazione di fallimento imminente nel 2004 si è risollevato e oggi è leader in Italia nella produzione private label di formaggio freschissimi. Il percorso è stato ricordato dal presidente della società Livio Salvador, nata dallo scorporo dell’attività di raccolta latte tra le imprese zootecniche socio della coop. Nel 2004, Confcooperative, Legacoop, Coldiretti e Cia, infatti, decisero assieme di tentare il salvataggio, raccogliendo il sostegno finanziario di Coopfond e di Friulia. Il piano strategico si incardinava su tre “I”: innovazione, integrazione e internazionalizzazione. Si decisero importanti investimenti sulla linea di caseificazione, specializzandosi nella produzione di mozzarella e stracchino, garantendo alti livelli di pagamento al latte conferito.Ha iniziato, quindi, a produrre per conto dei leader della grande distribuzione: Coop, Conad, Esselunga, Despar, Pam e per affermati marchi commerciali come Granarolo e Centrale Latte Firenze (Mukki). Da un fatturato di 13,1 milioni con una perdita di 2,2 milioni del 2006 si è passati all’ultimo esercizio chiuso con ricavi per 21,7 milioni e, finalmente,un utile di 435mila euro. Dall’inizio dell’anno,  inoltre,Venchiaredo ha sancito un’importante alleanza con una primaria multinazionale svizzera, la Emmi, che ha scelto proprio il caseificio friulano per espandersi sul mercato italiano nel settore dei freschissimi. L’ingresso nella società con il 10%, apre le porte ora a un piano strategico di crescita che porterà Venchiaredo a un fatturato di 35,4 milioni nel 2014. Inoltre, tornerà sul mercato regionale il marchio con il lancio del prodotto di punta, cioè lo stracchino. Un unico cruccio nella relazione di Salvador: non essere riusciti a creare un polo lattiero-caseario regionale, assieme a Latterie Friulane, la cui produzione forte sui formaggi stagionati sarebbe stata complementare.
“Nei processi di unità all’interno del tessuto cooperativo – ha dichiarato Renzo Marinig,presidente di Legacoop Fvg - è fondamentale mettere vicino produzione agricola e distribuzione”. Sergio Nasi,direttore di Coopfond,ha sottolineato che“avere una società ben patrimonializzata è nel lungo periodo un vantaggio per gli stessi soci”, raccomandando alle amministrazioni regionali di intervenire sul proprio Piano di sviluppo rurale per premiare i progetti di aggregazione.Di “nuova stagione e necessità di aggregazioni trasversali” ha parlato, invece, Giorgio Giacomello, neopresidente di Fedagri Fvg.
“Per una regione che rappresenta il 2% della popolazione o si pensa in grande oppure si rimane al 2% - ha commentato Roberto Sgavetta, vicepresidente di Coop Consumatori Nordest -.Non ci deve essere conflittualità all’interno della filiera cooperativa,ma va progettato assieme il prodotto e la produzione. Il responsabile di Emmi holding Italia, Gilberto Cappellin, ha presentato la realtà del proprio gruppo,nato proprio da una realtà cooperativa nei pressi di Lucerna e che oggi supera i 2,3 miliardi di euro. L’intervento conclusivo è stato fatto dal presidente nazionale delle Cooperative agricole. “Il recupero delle diseconomie, attraverso aggregazioni o semplici joint venture dentro e fuori il mondo cooperativo, deve dare risorse all’innovazione e all’espansione commerciale – ha dichiarato Giovanni Luppi,avvertendo di correre ai ripari prima della prossima Pac che sarà una vera rivoluzione per l’agricoltura -. Gran parte del tessuto cooperativo ha ancora un modello del passato: tante piccole società, con lo sguardo spesso rivolto soltanto al proprio territorio. Venchiaredo è un caso di successo, grazie all’efficienza svizzera, alla tenacia friulana e al mutualismo cooperativo”. Impegnato nella coincidente querelle sugli Ogm, l’assessore regionale Claudio Violino non è potuto intervenire al dibattito. Sono molti, però, gli spunti di ragionamento e i suggerimenti concreti posti sul tavolo. L’auspicio del mondo cooperativo, quindi,è che l’occasione del confronto sia soltanto rimandata.




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