Granarolo: bilancio consolidato al 31/12/2009, utile a 18,6 milioni, Ebitda al 10,7%, Ebit al 7%

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19 marzo 2010

Il consiglio di amministrazione di Granarolo Spa (società controllata dalla cooperativa Granlatte per il 77,5% delle azioni; altri azionisti: Intesa Sanpaolo 19,8%, Cooperlat 2,7%) ha approvato il progetto di bilancio al 31/12/2009 che sarà sottoposto all’assemblea degli azionisti in calendario
il 14 aprile.
In un anno contrassegnato da una produzione industriale ai minimi storici (-17,5%, secondo l’Istat, il dato peggiore dal 1991) e da un settore alimentare che sembra aver perso l’appellativo di “anticiclico” registrando anch’esso una flessione, Granarolo Spa ha realizzato ricavi netti consolidati per 900 milioni, in calo del 6,9% rispetto al 2008, compensati da una buona performance gestionale. Nonostante il calo generalizzato dei prezzi di cessione dei prodotti alimentari e il forte sviluppo delle marche private, gli indicatori di redditività del gruppo Granarolo (composto dalla capogruppo Granarolo Spa e dalle società Calabrialatte Spa e Csl Italia Spa e Csl France Sa) segnano un robusto miglioramento. L’Ebitda, che già da un triennio puntava verso l’alto (+17% il tassomedio di crescita), nel 2009 ha evidenziato un +29% raggiungendo i 96,6milioni di euro (dai 74,8 milioni di euro nel 2008), pari a un’incidenza sui ricavi del 10,7%. L’Ebit, passando dai 42,8 milioni di euro del 2008 ai 63,4 milioni del 2009, è cresciuto addirittura del 48,0%, giungendo a rappresentare il 7,0% dei
ricavi.Miglioramento significativo anche per l’indebitamento finanziario, che si riduce a 87 milioni (ammontava a 126 milioni al 31/12/2008, comprensivi di leasing) e sui cui pesa un credito Iva di ben 61,7 milioni, non ancora liquidati dall’Erario al 31/12/2009.
Il bilancio consolidato si chiude con un utile netto di 18,6 milioni (nel 2008 aveva registrato una eredità di 7,7 milioni), che segna la conclusione del ciclo di assestamento post acquisizioni ed evidenzia i benefici del processo di ristrutturazione industriale che ha impegnato il gruppo nell’ultimo triennio.
Anche nel 2009 l’azienda ha attuato una complessa operazione di concentrazione produttiva, che ha portato nel mese di dicembre alla chiusura di due stabilimenti (il sito di Novara dedicato alla produzione di latte Uht e lo yogurtificio di Castel San Pietro Terme) ma che, grazie agli investimenti industriali effettuati non ha comportato esuberi. I benefici di quest’ultima operazione si evidenzieranno solo nell’esercizio 2010. “Granarolo è un’azienda di filiera che nel 2009 ha dimostrato di possedere due requisiti fondamentali per guardare oltre la crisi: solidità e vitalità – ha commentato il presidente di Granarolo Spa, Gianpiero Calzolari – I risultati positivi testimoniano che un’impresa responsabile può perseguire il miglioramento della redditività, grazie a una politica industriale fatta non solo della necessità di ristrutturare,ma anche del coraggio di investire: 34 milioni solo nel 2009, gran parte dei quali indirizzati al nuovo stabilimento bolognese di produzione dei caseari, che sarà inaugurato nel 2010”.

 

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