FILIERA DEL LEGNO - LEGACOOP AGROALIMENTARE BENE IL CLUSTER PER IL RILANCIO OCCORRONO PIANIFICAZIONE E PROGRAMMAZIONE
NotizieFirmato l'atto costitutivo del Cluster Italia Foresta Legno. Importanza del settore forestale per le Aree interne e contro il dissesto idrogeologico Pianificazione e programmazione per rilanciare la filiera del legno made in Italy
Cristian
Maretti, presidente di Legacoop Agroalimentare: "C'e' bisogno di una regia
per ridare valore ai nostri boschi, sono ancora oggi troppo pochi quelli
certificati. Fondamentale il ruolo della cooperazione"
L'intera filiera del legno italiano unita in un cluster per il
rilancio dei boschi attraverso pianificazione e programmazione. "Il legname
lavorato in Italia e' per lo più di provenienza estera. C'e' bisogno di una regia
per ridare valore ai nostri boschi, sono ancora oggi troppo pochi quelli
certificati", spiega Cristian Maretti, presidente di Legacoop
Agroalimentare, una delle sigle che stamani, giovedì 20 luglio hanno
sottoscritto, a Roma al Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare
e delle foreste, l'Atto costitutivo e lo Statuto dell'Associazione "Cluster
Italia Foresta Legno".
Il Governo deve rafforzare la dotazione finanziaria. "Nell'ambito agricolo ha per adesso aderito soltanto il settore
della cooperazione. Per noi la selvicoltura e' un aspetto fondamentale per
l'economia dei piccoli borghi e per la tutela del territorio. Far ripartire la
filiera del legno vuol dire garantire la sopravvivenza delle Aree interne del
Paese. Come Legacoop Agroalimentare ci abbiamo creduto da subito. Per questo
chiediamo al Governo di considerare questa dimostrazione di potenzialità e
vitalità che il settore ha dato, attraverso un rafforzamento cospicuo della
dotazione finanziaria prevista", continua Maretti.
I numeri dei boschi. Il bosco
italiano occupa 10,5 milioni di ettari, il 34,74% della superficie totale
dell'Italia, di cui il 63,5% di proprietà privata. Si va dalla Liguria con una
densità boscosa del 62,6% e dal Trentino (60,5%) fino ad arrivare alla Sicilia
(10%) e, per finire alla Puglia (7,5%). I boschi cedui rappresentano il 41,8%
della superficie a bosco, mentre il 36,1% e' occupato dalle fustaie.
Il cluster avrà importanza per la sopravvivenza dei boschi stessi.
"E' necessaria la pianificazione a lungo termine, determinante per non
disperdere la biodiversità. E sarà fondamentale il contributo che potrà dare la
ricerca attraverso l'innovazione e nuove modalità di selvicoltura", sottolinea Patrizio
Mecacci responsabile del settore Forestale di Legacoop Agroalimentare.
"Occorre conoscenza da trasmettere anche dentro la dinamica imprenditoriale.
Scienza e impresa devono stare insieme".
Il valore del bosco: tutela del territorio e difesa delle Aree
interne. "Il cluster e' uno strumento per avere una
voce unica, anche in Europa. Mette insieme tanti soggetti diversi e questo dà
forza per stare sui bandi europei e su fonti di finanziamento che altrimenti da
soli non e' possibile intercettare», continua il presidente di Legacoop
Agroalimentare. Ma soprattutto "e' importante attuare una gestione sostenibile
delle foreste, essa e' fondamentale per la cura del territorio. Aspetti questi
evidenziati da alcuni dati che ci dicono che il 76,9% dei terreni a bosco non
risulta interessato da fenomeni di dissesto", conclude Maretti.