Puglia: le cooperative agricole pugliesi tra presente e futuro

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9 marzo 2009

Idee e proposte a confronto per rilanciare il settore agroalimentare e definire il ruolo delle cooperative e delle istituzioni. E’ stato l’obiettivo dell’incontro organizzato nei giorni scorsi a Gioia del Colle, nella sede della Sail (gruppo Granarolo), tra le cooperative agricole pugliesi e l’Assessore regionale all’agricoltura Enzo Russo. Erano presenti tra gli altri il Presidente nazionale di Legacoop Agroalimentare, Luciano Sita, il Presidente della Cooperativa Granlatte Gianpiero Calzolari e il Presidente di Legacoop Puglia Carmelo Rollo. Una cooperazione intelligente, ben sostenuta dalle istituzioni, può raccogliere e vincere la sfida del mercato, del cambiamento e dell’innovazione. Con queste premesse il responsabile regionale di Legacoop agroalimentare Puglia, Angelo Petruzzella, ha introdotto la propria relazione nel corso dell’incontro. Petruzzella ha illustrato all’assessore Russo alcune ipotesi di progetti imprenditoriali elaborati dalle cooperative nei vari settori, che privilegiano una logica di aggregazione e hanno l’obiettivo di contrastare la crisi di questo periodo. “Le cooperative – ha spiegato Petruzzella – possono confermare di essere uno strumento insostituibile di forza e di utilità per le aziende agricole”.

Petruzzella ha ricordato, tra le altre, l’esperienza di aggregazione avviata da un gruppo di cooperative salentine nel settore dell’olio e che sta dando ottimi risultati nelle varie fasi della produzione e nel rapporto con il mondo della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica.

Ma l’aggregazione valorizza anche il prodotto sul mercato: fa crescere la qualità, ne certifica l’identità e la riconoscibilità da parte dei consumatori.

“Occorre privilegiare – ha aggiunto Petruzzella – una logica di filiera che comprenda tutte le fasi: produzione, commercializzazione, ricerca, servizi”.

Altri esempi virtuosi vengono dalla provincia di Bari, dove la Finoliva Global Service è diventata un’importante realtà nel settore di confezionamento e commercializzazione dell’olio, e da Barletta nel campo dell’utilizzo delle biomasse.

Ma le ipotesi di progetti imprenditoriali riguardano tutti i settori dell’agroalimentare: la cerealicoltura (dove un progetto di filiera ben sostenuto dalle istituzioni può consentire di trasferire in Puglia alcune produzioni di pasta oggi realizzate al nord), il forestale (settore nel quale decine di cooperative e centinaia di lavoratori rischiano il posto di lavoro in attesa della pubblicazione dei bandi), l’ortofrutta (che soffre più di altri il problema della fiscalizzazione degli oneri sociali), il vitivinicolo (che comprende realtà molto diverse per qualità e quantità e nel quale rischiano di essere privilegiate forme di protezionismo e assistenzialismo).

In conclusione Petruzzella ha lanciato una proposta che riguarda tutti i settori dell’agroalimentare: creare una rete di negozi dei prodotti della cooperazione da realizzare nelle stesse sedi delle cooperative. Veri e propri “punti di contatto” che possono diventare luoghi di promozione complessiva del territorio. Il mondo cooperativo ha tutto ciò che occorre: le sedi, i prodotti, le professionalità. Alle istituzioni e in particolare alla Regione il compito di essere “motore” di questo rilancio, accompagnando e sostenendo i progetti e la promozione delle risorse.




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