PRESENTATO IL RAPPORTO OSSERVATORIO COOPERAZIONE AGRICOLA

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4 luglio 2013

È stato presentato ieri il rapporto dell'osservatorio sulla cooperazione agricola elaborato da Nomisma, grazie all'organismo, istituito dal Ministero delle politiche agricole, di cui fanno parte Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative, Legacoop Agroalimentare, Unci e unicoop. L'appuntamento ha consentito a Maurizio Gardini, Giovanni Luppi e Giampaolo Buonfiglio, che ha moderato i lavori, di fare il punto sul ruolo e la consistenza della cooperazione, nonché sulle esperienze dell'Alleanza delle cooperative italiane e di Agrinsieme. Come ha detto Luppi nella relazione introduttiva, per l'Alleanza si è conclusa la fase della costituzione di una rappresentanza unica. "Ora - ha affermato il Presidente della Legacoop agroalimentare - "bisogna innestare una marcia diversa" e "vedere se possiamo governare con le imprese progetti di sistemazione della nostra presenza nelle filiere". Parlando dell'esperienza del coordinamento nato con CIA e Confagricoltura, Luppi ha spiegato: "noi non siamo solo industriali, siamo profondamente legati alla produzione agricola: da questo - ha aggiunto - si comprende meglio perché abbiamo fatto bene a dare vita ad Agrinsieme". "Agrinsieme è nata per dare sintesi alla voce della produzione agricola e della trasformazione", ha specificato. Ad Agrinsieme ed ACI Luppi ha chiesto di semplificare e modernizzare i servizi offerti alle imprese e di ricordare il valore che ha la diffusione sul territorio delle imprese cooperative. Secondo Luppi, il modello cooperativo rappresenta una via d'uscita dalla crisi, cosa che dovrebbe essere riconosciuta dalla politica ripristinando una serie di leggi che lo favorivano. Infine, Luppi ha dedicato un cenno particolare alla zootecnia, chiedendo che "il pubblico dia una mano per risollevare le filiere zootecniche in grave difficoltà che hanno problemi a stare sul mercato". Dopo gli interventi di Ersilia Di Tullio e Paolo Bono, che hanno presentato i rapporti su "il ruolo della cooperazione associata nell'agroalimentare italiano" e su "caratteristiche e performance della cooperazione agroalimentare", ha preso la parola Stefano Vaccari, direttore generale promozione e qualità alimentare del Mipaaf, il quale ha sottolineato come il ministero si sia battuto "ferocemente" per salvare l'osservatorio da "una furia iconoclasta che negli ultimi tre anni ha soppresso tutto il sopprimibile" nell'ambito della spending review. Infatti, data la rilevanza della cooperazione nell'ambito della produzione agricola - ha spiegato - i dati dell'osservatorio "ci permettono di capire dove sta andando il mondo agricolo". La "cooperazione è ancora fortemente protagonista della pagina agricola di questo paese", ha affermato Gardini chiudendo i lavori. Gardini ha anche sottolineato il valore dell'esperienza di ACI e Agrinsieme. Quest'ultima - ha detto - "non è solo un progetto di riorganizzazione della rappresentanza, ma una sfida per la costruzione di valore aggiunto attraverso l'organizzazione delle filiere". Infatti, "oggi la crisi brucia le tappe, nei primi sei mesi di quest'anno si registra un netto deterioramento della situazione rispetto a quella fotografata nel rapporto" e "si presenta davanti a noi una stagione difficile che richiede ulteriore sforzo, iniziative nuove", ha aggiunto. Per Gardini, "la vera forza la dà avere soggetti che hanno potere economico e potere contrattuale sul mercato, è questo l'elemento di svolta che noi chiediamo alle politiche agricole". Gardini ha anche fatto cenno al prossimo incontro con i sindacati per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro. "La specificità cooperativa deve richiedere maggiore visibilità nell'ambito del contratto", che non deve essere una "fotocopia di quello confindustriale", ha asserito. "Ricerchiamo insieme efficienza e competitività", ha concluso. Nel corso della presentazione dei dati dell'osservatorio della cooperazione agricola non sono mancati cenni ad UEcoop e consorzi agrari. Il Presidente della Legacoop agroalimentare Giovanni Luppi ha detto che più che altro bisognerebbe chiedersi per quale motivo alcune cooperative abbiano deciso di aderire anche ad UEcoop. Da una parte - ha detto - "forse l'hanno fatto con lo spirito con cui si compra il calendario dell'arma", "perché non si sa mai", ma forse il "nostro messaggio su ACI non è arrivato" oppure ancora "alcuni non condividono questo percorso". "non ce l'ho con uecoop, ce l'ho con percorsi che non sono uguali per tutti", ha affermato il Presidente dell'ACI agroalimentare Maurizio Gardini. Quanto ai consorzi agrari, la richiesta - ha specificato - non è quella della "mutualità prevalente per tutti", ma che si premi la "cooperazione reale e autentica". FONTE: Agra Press


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