Lavoro - Alleanza delle Cooperative, "Il Parlamento si impegni a migliorare un lavoro responsabile, difficile e complesso"

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23 marzo 2012

23 marzo 2012 – Un giudizio definitivo potrà essere espresso solo quando, dopo l’intervento del Parlamento, si potrà capire come verranno bilanciati i tre capitoli centrali: ammortizzatori sociali, flessibilità in entrata, art.18

Roma, 23 marzo 2012 - "Non c'e un termine o una definizione assoluta di riforma. Possono esserci riforme strutturali. Possono esserci riforme di manutenzione. Possono esserci riforme di modernizzazione. La riforma del lavoro che è in discussione e di cui non ci sono testi definitivi, si enuclea su tre capitoli principali e contiene contemporaneamente queste tre caratteristiche. Perché è strutturale per quel che riguarda gli ammortizzatori sociali e le assicurazioni per la disoccupazione. È di moderna certezza normativa per quel che concerne la flessibilità in entrata con l'obiettivo di ridurre il precariato. Ed è probabilmente di sola manutenzione sull'art18".

È quanto si legge in una nota diffusa dall’Alleanza delle Cooperative Italiane al termine dell’incontro tra Governo e parti sociali sulla riforma del mercato del lavoro svoltosi a Palazzo Chigi nel pomeriggio del 22 marzo.

"Poiché è ormai evidente” -sottolinea la nota- “che il Parlamento interverrà non superficialmente sui contenuti della riforma, ogni giudizio finale non potrà che essere formulato al termine. Occorrerà capire come i tre capitoli trovano un giusto bilanciamento e come agli impegni chiesti alle imprese sui meccanismi di entrata corrispondano effetti pratici sugli ammortizzatori sociali e sui meccanismi in uscita".

"L'Alleanza delle Cooperative Italiane, che ha partecipato a tutte e nove gli incontri con il governo” -prosegue la nota- “ha dato prova di grande responsabilità nella consapevolezza che i problemi del nostro paese reclamano un mercato del lavoro più efficiente e competitivo e che ogni parte sociale è chiamata ad assumere anche oneri e sacrifici per i beni generali”.

“Auspichiamo” -conclude la nota- “che il Parlamento si impegni a migliorare ulteriormente il frutto di un lavoro difficile, responsabile e complesso".




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