1 APRILE TAVOLA ROTONDA COOP SU FILIERA AGROALIMENTARE

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Il territorio e le politiche di Coop per l’agroalimentare in Emilia-Romagna è il tema di una tavola rotonda che si terrà domani, venerdì 1 aprile 2011 dalle 10 alle 14 nella Sala Polivalente dell'Assemblea Legislativa in viale Aldo Moro 50.

Promossa dall'Associazione delle cooperative di consumatori del Distretto Adriatico (Accda) vedrà la partecipazione, dopo la introduzione ai lavori con comunicazioni di Massimo Bongiovanni  e di Franco Sotte, di Dario Guidi, Tiberio Rabboni, Vincenzo Tassinari, Egeria Di Nallo, Andrea Segrè, Giovanni Luppi.

Il contributo conclusivo ai lavori verrà da Vasco Errani, Presidente della Regione Emilia-Romagna.

«Si tratta di una iniziativa in linea con la missione di Coop – chiarisce Massimo Bongiovanni, vice presidente di Accda –. In un mercato che è globale il consumatore deve poter riconoscere la qualità e la tipicità per fare scelte che siano consapevoli e per dare il giusto valore ai prodotti che acquista. È una direzione lungo la quale si muove con forza anche la Regione Emilia-Romagna e sulla quale c’è un interesse comune di Coop, dei produttori e dei consumatori».

Dall’1 febbraio, con il progetto territori.COOP, Coop sta promuovendo nei punti vendita dell’Emilia-Romagna i prodotti del grande giacimento agroalimentare della regione, offrendo ai consumatori e ai soci una chiave di lettura della zona in cui si vive, della sua ricchezza e varietà, del ruolo della cooperazione di consumo nel valorizzarla e orientarla a partire dal rispetto dei valori, dell’ambiente, del lavoro e tutelando i consumatori.

Il progetto si svolge lungo tutto l’arco dell’anno ed è suddiviso in sei frazioni di durata bimestrale, ognuna dedicata a un comparto della filiera agroalimentare.

«Riconosciamo le difficoltà dei produttori – osserva Bongiovanni – e collaboriamo con loro, pur in un quadro di libero mercato, per raggiungere maggiore efficienza lungo la filiera e dare valore aggiunto ai prodotti: dalla qualità alla tipicità. Pur con missioni e ruoli diversi possiamo convergere su interessi condivisi. La Regione Emilia-Romagna può, in questo quadro, fornire un contributo molto importante, in chiave di valorizzazione e sostegno delle buone pratiche economiche e sociali».




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