Pesca: Alleanza Cooperative, rivedere norme su controlli per ridimensionare sanzioni

Pesca e acquacoltura

 

 

COMUNICATO STAMPA

 

Pesca: Alleanza Cooperative, rivedere norme su controlli per ridimensionare sanzioni

 

(Roma, 14 marzo 2017) "L'inasprimento delle sanzioni per la pesca professionale, e' un disincentivo importante alla voglia di fare impresa di pesca oggi in Italia. Le sanzioni odierne sono però il risultato di norme europee che per combattere la pesca illegale hanno ceduto a Bruxelles troppa sovranità. Occorre, perciò, rivedere il regolamento europeo sui controlli, che ha generato un effetto domino, dando vita a una serie di provvedimenti estremante limitativi alla libertà di impresa, peraltro entrando a gamba tesa sulla legislazione nazionale. Come e' stato per il piano di azione adottato dalla Commissione Ue nel 2013; un documento con il quale si chiedeva o, per meglio dire, imponeva al nostro paese di inasprire le sanzioni e tutto il sistema di norme per gestire la pesca, considerato da Bruxelles, carente. E' arrivato il momento di aggiustare il tiro e rivedere profondamente le regole per il contrasto alla pesca illegale. Non e' mettendo alla berlina gli imprenditori, che si tutela il mare e le sue risorse. Chiediamo un maggiore equilibrio tra infrazioni e pena". Così l'Alleanza delle Cooperative pesca al termine dell'audizione in Commissione Agricoltura del Senato sul tema dei controlli nel settore.

L'Alleanza sottolinea come l'introduzione della licenza a punti, istituita con il regolamento europeo sui controlli 1224/2009, e prima di questo il regolamento 1005 del 2008 sulla pesca IUU (illegale, non dichiarata e non regolamentata), assieme a tutto il resto delle misure ideate dai vari Stati membri, abbiano portato a numerosi cambiamenti, molti dei quali insostenibili per il settore italiano. La legge 154 del 2016 e' solo l'ultima in ordine di tempo e ha contribuito ad infliggere un ulteriore pesante giro di vite in materia di sanzioni.

"Si e' creata così – afferma l'Alleanza- una gabbia che rischia di soffocare le imprese, già schiacciate dal peso dell'eccessiva burocrazia e dalle tante criticità del comparto. Siamo pronti a dare il nostro contributo per ridisegnare la normativa in materia, perche' il rilancio della filiera ittica italiana passa anche dal fissare regole più eque. Chiediamo al Parlamento italiano – conclude l'Alleanza-, sostegno per raggiungere questo obiettivo, oltre ad uno sforzo comune delle Istituzioni del nostro Paese per rafforzare il ruolo dell'Italia nel condominio europeo."

 




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