UE - RIFIUTI DI IMBALLAGGIO E USO DEI FITOFARMACI LE COOPERATIVE DI ITALIA FRANCIA E SPAGNA CHIEDONO CAMBIAMENTI RADICALI
NotizieIn un incontro organizzato dalla parlamentare francese Irène Tolleret al Parlamento europeo, è stato ribadito il giudizio negativo sulle nuove proposte legislative della Commissione
Bruxelles, 5 giugno 2023 - Un cambiamento radicale nell'approccio delle proposte legislative sulla riduzione dell'uso dei prodotti fitosanitari e su nuovi standard di imballaggio. È quanto hanno chiesto le cooperative ortofrutticole di Francia, Italia e Spagna nel corso di un incontro molto partecipato svoltosi al Parlamento europeo, promosso e organizzato dall'europarlamentare francese Irene Tolleret. I rappresentanti delle principali cooperative ortofrutticole dei tre Paesi produttori hanno illustrato agli eurodeputati presenti all'incontro i numerosi progressi che il settore ortofrutticolo europeo ha già compiuto nella riduzione dell'uso di prodotti fitosanitari e nell'ottimizzazione dell'uso degli imballaggi e del loro riutilizzo. La parlamentare francese Tolleret (del gruppo Renew Europe Group) ha commentato: "Dobbiamo ascoltare la voce dei produttori di frutta e verdura, che ci forniscono cibo sano. Ridurre la produzione nell'Unione europea significherebbe aumentare le importazioni da Paesi terzi, che rispettano standard ambientali e sociali inferiori a quelli europei. Va ribadita l'importanza della sovranità alimentare europea".
Le organizzazioni
cooperative hanno ribadito il loro netto giudizio negativo sulle proposte
normative presentate dalla Commissione europea derivanti dalla strategia Farm
to Fork, a partire dal nuovo divieto di utilizzo degli imballaggi per le
confezioni inferiori a 1,5 kg, definito "arbitrario, sproporzionato e
discriminatorio".
Le cooperative
hanno dimostrato, con prove concrete basate sulla loro esperienza, che
l'imballaggio continua a essere fondamentale per portare sul mercato prodotti
deperibili come frutta e verdura, soddisfacendo le aspettative dei consumatori
in termini di qualità, sicurezza e prezzo. L'imballaggio svolge inoltre una
serie di funzioni che vanno dalla protezione del prodotto dai danni al
prolungamento della durata di conservazione e alla corretta informazione dei
consumatori sul metodo di produzione, sul Paese o sulla regione di origine. Le
nuove regole contraddicono anche altri obiettivi considerati strategici dalla
stessa Commissione, come la riduzione degli sprechi alimentari, la promozione
del consumo di frutta e verdura come base di una dieta sana e l'aumento del
valore e della differenziazione dei prodotti ortofrutticoli. Per questo motivo
le cooperative hanno chiesto un regolamento comune dell'UE basato su basi
scientifiche, anziche' sulla percezione, e orientato alla riduzione, alla
razionalizzazione, alla migliore gestione degli imballaggi e non a un drastico
divieto che punisca ingiustamente il settore ortofrutticolo.
Per quanto
riguarda la riduzione del 50% dell'uso dei prodotti fitosanitari, si tratta di
un'ipotesi "irrealistica e non realizzabile a livello economico, perche' non
si basa su alcun dato scientifico e non tiene conto degli sforzi già compiuti,
ne' dei vari studi di impatto che convergono tutti nel prevedere un inevitabile
calo della produzione". E' quindi necessario che l'Europa abbandoni la sua "strategia
punitiva e burocratica" e punti invece a salvaguardare "un'agricoltura
europea competitiva e la sovranità alimentare dei suoi consumatori, evitando le
importazioni da Paesi terzi meno sostenibili".
Cosa chiedono le
cooperative europee? In primo luogo, tempi più lunghi che vadano ben oltre
l'orizzonte temporale del 2030, la realizzazione di studi d'impatto adeguati e
completi e l'effettiva disponibilità di strumenti alternativi che la scienza e
la ricerca saranno in grado di mettere a disposizione del settore, insieme alle
nuove tecnologie (nuove tecniche genomiche, applicazione di droni, varietà più
resistenti, ecc.) In secondo luogo, la Commissione dovrebbe evitare l'ingresso
nell'UE di qualsiasi prodotto ortofrutticolo proveniente da un Paese in cui e'
consentito l'uso di prodotti fitosanitari vietati nell'UE e mettere in pratica
"il principio di reciprocita"' attraverso un regolamento ad hoc.
Le cooperative
hanno inoltre colto l'occasione dell'incontro per ricordare al Parlamento
europeo il difficile momento che sta attraversando il settore agricolo e
ortofrutticolo, sotto stress a causa di eventi climatici (gelate nel 2022,
siccità e alluvioni nel 2023), squilibri di mercato e aumento dei costi di
produzione come conseguenza delle varie crisi geopolitiche o sanitarie che
hanno colpito l'UE (Brexit, guerra in Ucraina, post Covid), fattori che
incidono negativamente sul reddito degli agricoltori e delle loro cooperative.
Data la precisa
situazione del settore e dei mercati, la Commissione "dovrebbe astenersi
dall'introdurre politiche comunitarie eccessive che finiscono per generare
costi aggiuntivi".
Attraverso i loro
portavoce Jean Michel Delannoy (FELCOOP), Davide Vernocchi (Alleanza
Cooperative Italiane settore ortofrutta) e Jose' Manuel Fernandez (Cooperativas
Agro-alimentarias de EspaNa), le cooperative hanno espresso l'auspicio che la
Commissione Ambiente del Parlamento europeo, incaricata di esaminare i due
dossier, prenda in considerazione le richieste espresse nei previsti pareri
della Commissione agricoltura del Parlamento europeo.