Nuovi strumenti per l'agricoltura contro il cambiamento climatico: i risultati del progetto GECO2
NotizieIl progetto GECO2 ha coinvolto circa 160 aziende agricole italiane e croate in una sperimentazione rivolta a creare nuovi strumenti contro il cambiamento climatico: un mercato volontario di crediti di carbonio per il settore agricolo, tool informatici dedicati, un protocollo di buone pratiche agronomiche e un marchio di riferimento. Intensa l'attività di formazione
Nuovi strumenti
per rendere protagonista il settore agroalimentare nella lotta al cambiamento
climatico: questo l'obiettivo raggiunto dal progetto GECO2, partito nel 2019 e
giunto alla fase conclusiva, con la presentazione del report finale a Macfrut.
Il punto di
partenza di GECO2 e' il ruolo attivo che il settore agroalimentare — uno dei più colpiti dal riscaldamento globale
— e' in grado di giocare per la riduzione dell'anidride carbonica nell'aria.
Grazie a pratiche di coltivazione sempre più sostenibili, infatti e' possibile
immagazzinare enormi quantità di carbonio nel suolo e nelle biomasse. L'idea alla base e' quella di incentivare
queste buone pratiche per poi misurarle sotto forma di crediti, che possono
essere comprati e venduti in un apposito mercato aperto agli agricoltori e alle
aziende interessate a bilanciare le proprie emissioni. Completano il quadro
protocolli di coltivazione appositi, strumenti informatici di supporto e un
marchio di riferimento per la comunicazione.
Sono 158 le
aziende agricole italiane e croate che hanno partecipato a GECO2, per un totale
di 205 campi sperimentali estesi su 1.877 ettari. Le aziende erano dislocate in
Emilia-Romagna (32), Puglia (23), Molise (5), Marche (21), Dubrovnik (24), Zara
(34) e Spalato (19). Tra i soggetti coinvolti grandi realtà della produzione
ortofrutticola, come Apofruit, e il colosso del consumo Coop Italia, che ha
deciso di sostenere l'iniziativa. I settori coinvolti sono stati quelli della
frutticultura, della viticultura e della ulivicultura. Il valore medio di
sequestro di CO2 equivalente per ettaro nei campi di GECO2 e' stato di 3
tonnellate. In totale le attività svolte dal 2019 a oggi hanno portato allo
stoccaggio di oltre 6.500 tonnellate di anidride carbonica.
«Le imprese agricole tradizionalmente non partecipano ai mercati volontari, anche per una questione di costi e dimensioni. Questa sperimentazione apre nuovi scenari positivi per il settore — spiega il project manager di GECO2, Antonio Cinti — e il modello semplice e accessibile di mercato volontario su scala regionale che e' stato sperimentato dal progetto può già essere replicato e ampliato. Crediamo rappresenti una base di partenza interessante per sviluppi futuri, anche nel quadro delle nuove strategie agricole e ambientali delineate dall'Unione Europea».
«Questo
progetto — dice il presidente di Legacoop Agroalimentare nazionale Cristian Maretti — evidenzia che la
cattura della CO2 e' possibile in agricoltura e che genera crediti interessanti
per il reddito degli agricoltori. Il mercato volontario può funzionare perche'
c'e' interesse d parte di imprese a sostenere le filiere agricole più sostenibili».
Gli obiettivi raggiunti
GECO2 ha costruito
da zero un mercato volontario di crediti di carbonio funzionante, creando gli
strumenti informatici di calcolo e la piattaforma online di incrocio tra
domanda e offerta.
Ha inoltre
definito un protocollo di coltivazione ad hoc, individuando e promuovendo tra
gli agricoltori partecipanti 10 pratiche agricole che favoriscono lo stoccaggio
del carbonio nei suoli e nelle biomasse: si va dalla gestione biologica alla
lavorazione conservativa del suolo, dall'uso di colture di copertura
all'integrazione di siepi, filari e macchie forestali nei campi, fino al riutilizzo
dei residui legnosi e dei residui verdi come fonte di materia organica nel
suolo. Completano il decalogo l'utilizzo di ammendanti organici, il mancato
ricorso ai fertilizzanti sintetici, la riduzione dell'uso di pesticidi e il
riciclo ottimale della materia organica, grazie alla biomassa prodotta
all'interno dei campi sperimentali. Molto intensa anche la fase formativa, con
42 seminari (18 nella fase preliminare e 24 nella fase pilota) rivolti ad
agricoltori, imprese, pubbliche amministrazioni e cittadini. Completa il quadro
il marchio "CO2 free" pensato per supportare la comunicazione del progetto.
GECO2, finanziato
dal programma Interreg dell'Unione Europea, e' partito nel 2019 e ha fatto
collaborare otto partner delle regioni adriatiche di Italia e Croazia: Arpae
Emilia-Romagna, Legacoop Romagna, le Regioni Marche e Molise, l'Istituto
Agronomico Mediterraneo di Bari, Rera sd per il coordinamento e lo sviluppo
della Provincia di Spalato Dalmazia, Agrra-Zara e la Regione di Dubrovnik
Neretva.