UE: via libera all'accordo commerciale con il Marocco

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17 febbraio 2012

Il Parlamento Europeo ha approvato ieri, 16 febbraio 2012, l'accordo UE-Marocco che liberalizza, in parte, il commercio di prodotti agricoli e della pesca, ma ha anche adottato una risoluzione che esprime una serie di preoccupazioni legate alle possibilità di frodi e di violazioni delle norme previste dal testo. Martedì 14 febbraio, la Plenaria aveva dato il suo consenso alla partecipazione del Marocco ad alcuni programmi comunitari. L'accordo commerciale con il Marocco, che ha ricevuto il via libera dal Parlamento con 369 voti a favore, 225 contrari e 31 astensioni, prevede l'aumento delle quote di scambio per una serie di prodotti che potranno essere importati a tariffe doganali basse o pari a zero e rappresenta una tappa verso un accordo di libero scambio. L'accordo eliminerà immediatamente il 55% delle tariffe doganali sui prodotti agricoli e di pesca marocchini (dal 33% attuale) e il 70% delle tariffe sui prodotti agricoli e di pesca dell'UE in 10 anni (rispetto al'1% attuale). Critico il commento del presidente di Fedagri-Confcooperative, Maurizio Gardini, anche a nome di Legacoop Agroalimentare e Agci Agrital: “Quello votato oggi è un accordo che continua a penalizzare l’agricoltura mediterranea, l’ortofrutta in primis e che ancora una volta risulta sbilanciato verso gli interessi delle produzioni continentali e di altri settori economici ed avrà l’effetto di aumentare le importazioni verso il nostro paese, tra l’altro negli stessi periodi di massima produzione delle nostre produzioni ortofrutticole meridionali. E' difficile pensare allo sviluppo del nostro sud se l’Europa continua a muoversi su queste direttrici". "Ricordiamo – continua Gardini - che la stessa Commissione agricoltura del Parlamento Europeo aveva espresso la propria contrarietà all’accordo. La nostra posizione non è di chi non vuole la liberalizzazione degli scambi, ma quella di chi pretende che le liberalizzazioni avvengano in un quadro di regole certe e condivise, nella piena reciprocità di condizioni e di livello di sicurezza alimentare, impatto ambientale e rispetto dei diritti fondamentali dei lavoratori". "Ora è necessario – conclude Gardini – che le autorità comunitarie pongano  immediatamente  in campo la riforma del sistema dei prezzi di entrata attraverso i regolamenti di applicazione della Commissione, da tempo auspicata dai Paesi Produttori, senza attendere la riforma della PAC nel 2014 e che venga nel contempo rafforzato il sistema dei controlli doganali al fine di evitare elusioni delle disposizioni ivi previste. Ci aspettiamo infine un impegno straordinario della Commissione UE per definire in tempi stretti i molti dossier tuttora aperti in materia di barriere all’export comunitario sui nuovi mercati dei Paesi Terzi". FONTE: FreshPlaza


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